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26/12/2010

Musica di merda per gente di merda.

Se c'è una cosa che amo di me stesso è il senso critico che, a seconda dello stato d'animo del momento, s'esprime con calma, dignità e classe oppure cinismo e delicatezza degni di un Terminator. Questo è uno di quei casi in cui i panni del buon Schwarzy dei tempi andati mi stanno a pennello.
Oggi, infatti, sono qui per spendere due parole sul relativismo imperante nella musica commerciale dell'ultimo ventennio. E' con l'inizio dei '90, infatti, che il mercato discografico, per espandere i limiti della propria redditività, pensa di darsi allo sviluppo di un multiculturalismo che sì concretizza nel polpettone del peggio delle tre culture dominanti negli USA. Immaginate di prendere il classico fighetto bianco di buona famiglia (NON un w.a.s.p, sì badi bene!), insomma un borghesotto di Boston con parentela irlandese (per i capelli rossi e le lentiggini) poi impastatelo con la peggiore volgarità dei negri che hanno il santino di 2Pac in tasca e la cafonaggine mafiosa da chico messicano e otterrete uno dei tanti stronzi che, sempre più giovani, sono "scoperti" attraverso i canali più disparati e poi scritturati (= sfruttati) dalla major di turno per ammorbare classifiche e coglioni con una valanga di singoli del cazzo rilasciati a cadenza bimestrale (più puntuali della bolletta del gas dio cane!).
E' il caso dello stronzetto qui di seguito



in cui mi sono imbattuto seguendo meschinamente una delle imprescindibili "notizie" (Enzo Biagi sì rivolterebbe nella tomba!) piazzate in bella mostra sulla pagina principale di Yahoo!
Lo sto ascoltando anche in questo momento giusto per caricarmi ancora un po' di schifo e vergognarmi in prima persona dell'imbarazzante qualità artistica del pezzo, per non parlare del messaggio la cui banalità raggiunge vette autodistruttive che pensavo non potessero andare oltre le Spice Girls o Britney Spears.
Il teen pop-R&B-musica da negri del cazzo ecc è quanto di peggio abbia prodotto la massificazione del mercato anche agli under 18.
Quando m'imbatto in queste merdate senza confine, il desiderio di vedere incenerito il genere umano (o quanto meno il Nord America, patria più prolifica di tale pattume culturale) da un olocausto termonucleare, è grande. Poi, però, penso che sarebbe un peccato far perire una gemma di pianeta come il nostro per debellare la pochezza del suo peggiore abitante, finisco così per consolarmi sapendo che la Terra sopravviverà sempre all'uomo, mentre l'uomo non è in grado di sopravvivere nemmeno a se stesso.

1 commento:

  1. Qui c'è di peggio. Qui c'è proprio la creazione a tavolino di un pupazzo con la faccia morbida per fare esaltare torme di ragazzine. Aggiungo che la sua "performance" musicale, oltre ad essere discutibile, è anche chiaramente trattata con quintali di vocoder, in modo da renderlo perlomeno un essere umano.

    Sottolineo "a tavolino"; pare che la madre, cantante fallita wannabe, avesse iniziato a far cantare il marmocchio su YT proprio nella speranza che qualcuno lo notasse. Certi genitori dovrebbero portare sulla groppa più sacchi di cemento.

    http://www.youtube.com/watch?v=qf4HmhWJ_uo

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